Perché una nuova associazione di apicoltori
Gli apicoltori somigliano un po’ alle api: non stanno mai fermi, hanno sempre qualcosa da fare in tutti i periodi dell’anno (soprattutto in primavera); preparano i posti, le arnie, i telaini, colano la cera, puliscono, aiutano le api, recuperano gli sciami, raccolgono il miele, curano le api dalle malattie ecc. Non c’è posto nel loro modo di vivere per l’immobilismo. Se le cose intorno a loro si fermano più o meno colpevolmente, loro sciamano, formano nuovi nuclei, famiglie, gruppi… Metaforicamente è quanto è successo anche qua! Infatti la situazione in cui versa il settore apistico nella nostra zona richiede un salto di qualità e di mentalità che si può acquisire solo con un lavoro capillare che recuperi tutti, soprattutto partendo dai più piccoli… hobbisti nel vero senso della parola, che si sono visti abbandonati a se stessi via via da parte di tutti: enti, associazioni, consorzi, comunità ecc.. Non ci è parso questo il modo di fare rete. Una volta l’apicoltore era un solitario, quasi una misteriosa figura di antico saggio alchimista. Ora ci piace trovarci insieme, almeno una volta al mese e parlarci di tutto. Questa non è chiusura su se stessi, anzi, è una volontà precisa e decisa di contribuire ciascuno con le proprie potenzialità al bene comune dell’apicoltura trentina.
Lo statuto riporta specifiche finalità, ma gli obiettivi, se raggiunti, contribuiranno a valorizzare questa del Trentino.
Non ci stupiamo di certo delle critiche piovuteci addosso, ma abbiamo potenzialità per intraprendere questo viaggio che noi saremo lieti di percorrere con tutti gli altri soggetti interessati all’apicoltura, certo facendo sentire anche la nostra voce, ma con ben chiaro davanti la volontà dei soci di rinascere in tutti i sensi dopo questi ultimi anni di esperienze apistico-sociali non sempre positive.