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Giornata mondiale delle api
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20 maggio: giornata mondiale delle api , cosa faremo oggi come APIVAL?
...niente di nuovo, continueremo a lavorare sui nostri progetti che da anni portiamo avanti ed hanno coinvolto molti apicoltori e realtà locali:
- progetto “Impollinazione” sostenuto dai comuni di Pergine Valsugana, Civezzano, Castel Ivano, Levico Terme e Roncegno Terme, con contributi in materiale per gli apicoltori stanziali che garantiscono l’impollinazione su quel comune;
- progetto "Comune amico delle api" (a livello nazionale) che prevede un impegno concreto da parte delle amministrazioni comunali su questo tema. Ad esso aderiscono: Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugna, Civezzano, Levico Terme e Castel Ivano;
- progetto “Api sentinelle dell’ambiente” che consinste nella raccolta di pollini in tutta la Valsugana e la loro analisi al fine di verificare il livello di contaminazione del polline nei diversi comuni. I cittadini hanno il diritto di conoscere la qualità dell’ambiente in cui vivono;
- progetto “Api&Impollinatori” di didattica nelle scuole finanziato dalla Rete Riserve Fiume Brenta (33 incontri nelle scuole);
- progetto “API FOOD”: divulgazione in merito alle piante nettarifere/pollinifere finanziato dalla Rete Riserve Brenta. Questo progetto ha lo scopo di favorire la semina di piante utili per le api da parte di privati ed enti pubblici responsabili del verde urbano;
- progetto "cera pulita" con raccolta di cera di opercolo, analisi e lavorazione comunitaria per la produzione di fogli cerei “puliti”;
- corsi base di apicoltura con lezioni teoriche, pratiche in apiario e tutoraggio dei neo apicoltori;
- seminari di formazione di approfondimento;
- assistenza tecnica agli apicoltori da parte di esperti apistici qualificati (centinaia di ore negli ultimi anni);
- riunioni mensili per gli apicoltori con formazione di tipo “pratico”;
- servizio di gestione della Banca Dati Nazionale dell’Apicoltura a favore dei singoli apicoltori con migliaia di operazioni effettuate solo negli ultimi anni;
- gestione della sala smielatura dell’associazione a favore dei soci con prestito di materiale e macchinari;
- gestione del sito web e delle comunicazioni verso i soci;
- serate divulgative a favore della popolazione.
Ringraziamo chi negli anni ha reso possibile e finanziato tutto questo: CE, PAT, Casse Rurali, Comuni, Enti Territoriali, donazioni dai soci.
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Progetto Comune Amico delle api
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Da alcuni anni proponiamo ai comuni il progetto “Comune Amico delle API” per sensibilizzare la popolazione e le amministrazioni verso le problematiche ambientali, della sopravvivenza delle api e dell'attività dell'apicoltura.
Sul sito comuniamicidelleapi.it si possono trovare informazioni in merito al progetto a livello nazionale.
Il comune di Pergine Valsugana ha fatto da apripista e nel 2019 l’assessore Sergio Paoli ha presieduto ad un incontro a livello nazione dei comuni amici delle api facendo scuola e proponendo le eccellenze della nostra piccola realtà.
Ad oggi hanno aderito il comune di Pergine Valsugana (2010), Roncegno Terme (2018), Altopiano della Vigolana (2018), Borgo Valsugana, Civezzano (2019), Levico Terme (2021), Castel Ivano (2021), Imer (2022), Canal San Bovo (2023), Tenna (2023). Come nel comune di Pergine Valsugana, ma anche in altre realtà, l’attenzione al comparto apistico si è andata rafforzando anche con il cambio delle amministrazioni e degli assessori. Noi continueremo a proporre i progetti nei quali crediamo anche alle nuove amministrazioni comunali.
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Ormai tutti sono a conoscenza della grande utilità delle api per l'equilibrio ecologico dell'ambiente (per l'azione d'impollinazione dei fiori che esse svolgono) e per l'incremento quantitativo e qualitativo delle produzioni agricole che esse influenzano. Al giorno d'oggi le api stanno incontrando grandi difficoltà e stentano a sopravvivere, per l'intrecciarsi di svariati fattori negativi: l'arrivo di sempre nuove malattie (a causa della globalizzazione e del movimento delle merci); l'introduzione di principi attivi tossici sempre più sofisticati nei fitofarmaci usati nell'agricoltura intensiva; inserimento su larga scala delle monoculture che restringono i margini della biodiversità; i cambiamenti nel clima e l'aumento degli inquinanti. L'ape è riconosciuta universalmente come la prima sentinella che ci avvisa di tutto questo. Pochi sanno che l'ape selvatica (Apis mellifera) in tutto il mondo occidentale è pressoché scomparsa (non esiste più sugli alberi, nelle nicchie delle rocce e nei vecchi muri); esistono ormai solo quelle che gli apicoltori (sempre in numero minore) riescono ad allevare. Tutti conoscono ormai il famoso detto attribuito ad Einstein: "Se l'ape muore, al mondo degli uomini resteranno ancora pochi anni di sopravvivenza...". Sarà esagerato? Sono stati già dimostrati scientificamente problemi in agricoltura nei contesti in cui si è osservato una riduzione del numero di api. Quindi intanto cerchiamo di correre ai ripari e salvaguardare questo anello dell'ecosistema. APIVAL propone alle realtà comunali il “progetto impollinazione” per riconoscere l'importanza dell’ape come insetto per l’impollinazione delle piante coltivate e spontanee, erogando ad Apival un contributo a favore dei soci che operano sul territorio del comune interessato. Il socio dopo essersi sottoposto alla visita da parte degli esperti apistici per valutare la consistenza degli alveari viene inserito nella lista dei richiedenti il contributo ed in base alla somma messa a disposizione, riceverà dei buoni da usare esclusivamente per acquistare attrezzature apistiche per la sanificazione degli alveari e la buona conduzione degli stessi. I comuni che ad oggi (2023) hanno aderito negli anni sono Caldonazzo, Castel Ivano, Civezzano, Levico Terme, Pergine Valsugana, Roncegno Terme dimostrando non solo un’aiuto verso l’apicoltura ma un riconoscimento della validità della presenza sul territorio di molti apicoltori, anche se piccoli, distribuiti a macchia di leopardo che garantiscono il presidio del territorio e l’impollinazione. Ricordiamoci che l’ape è un prezioso bioindicatore ambietale e l’apicoltore il primo che può accorgersi se qualcosa non sta funzionando correttamente.
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I laboratori saranno attivati da APIVAL Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai
(apival@apival.net) e sono rivolti agli studenti, con interventi direttamente nelle scuole e interventi
in apiario scuola.
Gli interventi formativi/informativi sono rivolti alle scuole dei comuni aderenti e hanno l'obbiettivo
di avvicinare i giovani al mondo delle api, al rispetto ambientale e all'importanza della biodiversità.
Destinatari: studenti di scuola materna e primaria (i laboratori potranno subire variazioni in
base all'età dei partecipanti).
Tempo: due ore per ogni singolo intervento.
Relatore: esperto individuato da APIVAL (Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai)
Materiali utilizzati:
a) Gli attrezzi dell’apicoltore: maschera, guanti, leva, affumicatore.
b) I prodotti dell’alveare: miele, melata, polline, propoli, pappa reale, cera
c) Vita nell’alveare: teca di osservazione in sicurezza contenente un favo con api, regina e
covata, favo con miele, favo con polline, arnia.
d) Cartelli e immagini per morfologia ape, caste, fasi della metamorfosi e impollinazione.
Metodo: attività laboratoriali di osservazione, e di utilizzo dei sensi (gusto, olfatto, vista, udito).
Utilizzo delle osservazioni e delle risposte alle domande (metodo interrogativo) per definire il
contenuto e gli approfondimenti.
L’intervento può prevedere un breve intervento (15 minuti) non laboratoriale, ma informativo
sulla morfologia dell’ape e sugli insetti sociali qualora il tema non sia già stato trattato in fase di
preparazione del laboratorio.
Fase laboratoriale 1
Osservazione della teca contenente le api
Osservazione delle api, (dei fuchi se presenti), della regina e della covata nelle diverse fasi:
uova piccole larve, pupe, covata opercolata. A partire dalle osservazioni dei bambini e dalle
risposte alle domande poste dall’esperto apistico si affronta il tema delle caste (differenze fra
api operaie, ape regina e fuchi), della metamorfosi (trasformazioni da uovo a insetto adulto),
della morfologia dell’ape e della vita nell’alveare.
Fase laboratoriale 2
Assaggiare, annusare e toccare
Assaggiare: miele e melata. A partire dalle osservazioni dei bambini e dalle risposte alle
domande dell’esperto apistico si parlerà delle caratteristiche del miele e della melata:
composizione, valore nutritivo, conservazione e caratteristiche peculiari.
Assaggiare: polline. A partire dalle osservazioni dei bambini e dalle risposte alle domande
dell’esperto apistico si parlerà delle caratteristiche del polline: composizione, valore nutritivo,
conservazione e caratteristiche peculiari.
Toccare e annusare: cera (in pani e in favo) e propoli. A partire dalle osservazioni dei bambini e
dalle risposte alle domande dell’esperto apistico si parlerà delle caratteristiche della cera e della
propoli: composizione, uso e caratteristiche peculiari.
Fase laboratoriale 3
Api e fiori
Osservare: immagini e filmati sull’impollinazione. A partire dalle osservazioni dei bambini e dalle
risposte alle domande dell’esperto apistico si parlerà dell’impollinazione.
Fase laboratoriale 4
Il lavoro dell’apicoltore e i suoi materiali
Breve carrellata dei materiali e del lavoro dell’apicoltore.
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Scopi del progetto
Questo progetto ha lo scopo di migliorare la vita delle api aumentando la disponibilità di nettare e polline e diffondendo la biodiversità. Teoricamente questi interventi non dovrebbero essere necessari perché in un habitat ideale le api troverebbero tutto quello che serve. Purtroppo però, come è noto, l'intervento dell'uomo ha modificato profondamente l'ambiente naturale rendendolo più ostile e difficilmente vivibile per le api. D'altra parte sappiamo che l'attività di questi insetti rende possibile l'impollinazione di migliaia di specie vegetali coltivate e spontanee. Principalmente da questo si può facilmente intuire il legame di interdipendenza che esiste tra le api e l'umanità.
Nell'ultimo decennio tuttavia si sono consolidati alcuni fenomeni negativi che rivelano quanto il difficile equilibrio uomo-ape sia in grave pericolo:
- un calo preoccupante del numero di specie di insetti impollinatori, il che rende il ruolo dell'ape ancora più importante;
- una rilevante diminuzione della biodiversità;
- un aumento degli avvelenamenti acuti delle api causati da fitofarmaci;
- una contaminazione dei pollini che causa un avvelenamento cronico delle colonie.
Esigenze nutrizionali delle api
Come è noto le api si cibano di nettare, un liquido principalmente composto da una soluzione diluita di zuccheri semplici con una bassa componente di polisaccaridi. Esse però raccolgono anche il polline, che fornisce loro tutte le altre componenti per una alimentazione bilanciata: proteine, grassi, vitamine e sali minerali. Il polline contiene tutti gli amminoacidi essenziali per le api. Le carenze di nettare e ancor più quelle di polline hanno risvolti negativi sulla vita e sulla salute delle api con due effetti negativi:
- la morte delle famiglie per fame dovuta principalmente alle carenze di nettare.
- uno squilibrio nel metabolismo che provoca una diminuzione del corpo grasso (un tessuto di riserva presente nell'addome) con una maggiore sensibilità degli individui e delle famiglie a tutta una serie di avversità e patologie. La causa più frequente di questa seconda situazione negativa sono le carenze di polline.
Cosa fare in concreto?
Questo progetto propone azioni concrete che il privato cittadino e gli enti pubblici (comuni e province) possono attuare per migliorare l'ambiente a favore delle api e della biodiversità. Si tratta semplicemente di preferire le specie nettarifere e pollinifere quando si pianta un parco, un giardino pubblico o privato, un viale alberato, una siepe, oppure quando si seminano aiole con fiori di abbellimento. In realtà è un progetto a costo zero perché le specie vegetali nettarifere e/o pollinifere non costano certo più delle altre.
Sia per il pubblico che per il privato proponiamo una diversa piantumazione o semina delle seguenti aree:
- siepi;
- giardini pubblici o privati;
- viali alberati;
- aiuole di abbellimento.
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A conclusione del progetto BiodiMillefiori, il dr. Danny Cliceri (Centro Agricoltura Alimenti Ambiente - Università degli Studi di Trento) condivide il report divulgativo contenente una sintesi dettagliata di tutte le attività svolte e dei risultati emersi.
Ringrazia inoltre tutti quello che hanno dato un supporto al progetto e si augura che i risultati emersi possano fornire spunti interessanti.
Scarica il report...
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I Comuni amici delle api e dell'ambiente
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